E sempre un attimo prima di sprofondare nel sonno
sorrido
intravedo la sommità delle mie dita da ragazzino
la boscaglia, le tenebre, i sassolini
di una strada sterrata che costeggia un fosso
mi torna in mente qualcosa che ho perduto
dietro le palpebre, nella voce e nel sangue
l’innaturale declinazione del mio corpo
che di punto in bianco si ritrae
e come un cavallone frigge la sua schiuma
su una spiaggia rada e deserta
così riappaiono i volti giovani e spontanei dei miei genitori
mi precipito a salvarli senza esitazione
quasi stringendoli fra le dita con una forza che non mi è chiara
come fossero due tazzine vuote del caffè
sbattute l’una contro l’altra
frantumate
Ogni sera è sempre la stessa sera
e la mia vita sta tutta in un posto
un serpente velenoso avviluppato nella cesta
dove io non posso entrare
pagina di riferimento: http://andreapomella.wordpress.com/2009/11/26/prima-del-sonno/