L’ho compreso lentamente.
Ti fa bello la mia vicinanza,
il guardarti che guardi me,
e specchi,
e rialzi il tiro,
e chiedi,
e poi taci,
e mi tocchi non toccandomi.
E’ l’assoluzione mistica
delle retrovie e le sue evocazioni sbavate,
la luce corrotta da mano e dei passi.
L’ho visto,
t’ho visto,
si diventa ciò che si ha accanto,
si finisce col reincarnare ciò che si ha accanto.
Ma non sempre la volontà decide la strada,
non sempre accade e suona male
la mano, l’abbraccio, l’altezza.
Ma io ho capito d’amarti,
quando il mio dare
ti faceva bello, senza misura,
e la mia assenza ti faceva uguale al mondo.
Ho compreso e ti ho tenuto stretto tra i denti,
gustando con la lingua il volto senza strade
di una nera resurrezione.
Poesia tratta da “Io innalzo fiammiferi” di irene Ester Leo (LietoColle, 2010)
uno sguardo che incendia
ma il fuoco sarà nel destino
oppure un testamento o
un atto di compravendita?
la voce di Irene conferma la bellezza del testo
un abbraccio a te Federica
Credo che questa sia una delle più belle poesie che io abbia letto di recente (e non). Irene è una fuoriclasse e io la stimo davvero tanto. Grazie Elina per averla proposta, la videopoesia di questo testo è altrettanto meraviglioso e ho avuto modo di poterlo condividere in pianta stabile sul mio blog con enorme piacere e soddisfazione. Un abbraccio a Irene e a te Elina
Federica