un angelo di poco tempo
le fa-ceva compagnia
nel giorno del mercato aveva comprato
a buon prezzo una stoffa fiorita
la nonna la tagliava con mani sicure
e pensava che non si era mai visto
un angelo a primavera finita
restavano da cucire le maniche
ripose ago e filo
il giorno dopo prese la tovaglia regalo di nozze
la scucì per ricavare mani e braccia d’argento
ora potevo indossarlo
per un giorno fui l’angelo dalle trecce nere
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…mi si è cancellato tutto!
questo coso si sconnette sempre, accidenti!
bello questo proseguire di volate e virate, elina, e poi gli angeli indossano gli abiti più intriganti. un bacio, api
ciao Api la tua “ali” ha fatto nascere questo frammento
anche a me capita, si sconnette facilmente
sarà il caldo che è tornato
baci
la leggerezza della Donna, della madre, Tua.. mi ha preso..
grazie Roberto sei il benvenuto
un abbraccio
Che bella Elina, ha il sapore di quegli aneddoti e storielle che, bambino, mi raccontava mia nonna.
Un angelo dalle trecce nere… bellissimo!
Elina, la tenerezza…é di casa da te stasera.
Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒ
una bella atmosfera sognante, attraverso il velo della memoria, un filo di malinconia poi che non guasta, anzi.
benvenuta Fiorella e grazie
passerò a leggere nel tuo “Passaggi d’anime”
a presto
quello scucire il prezioso dono di nozze dice da sè l’immenso amore – capace di andare oltre se stessi – che si può avere per qualcuno…molto, molto bella, grazie!