Il silenzio dell’arca (mi in-filo tra i pensieri)

sono sopravvissuta giocando con un ramo tenero

tanto da indebolire il capo reclinato

a incrociare il mio sguardo allargato

attese del ritorno nel sognarti voce

e pane da sfamare tutto il mare

profondo il coraggio la mia aggiunta

alla vena che corre nel volto

e dono di quella prima fotografia

senza ritocco.

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Presupposti di asciugature al sole nel vento tra-me

Catrin Arno

come uscire da un guscio molle

l’interiorità da osservare e tenere pulita oltre le cose

il tatto mutevole la casa che abiti

e nel lasciare vecchie abitudini attesa di compimento

primizia il lieve candore che accerchia le gote

un foglio di essenze lo sguardo a osservarti

acqua concepita goccia nel creato

resto intatta su radice di occhio a te-ssere

 

22 ago. 11 -per Arianna

Al tramonto le tre ombre

Si flettono in un’immensa riverenza

colori come fiori magici scesi dai pendii della vallata

il mastio un’enorme bestia d’argento

rapisce al silenzio l’occhio interiore

tra azzurri e bruno profumi nuovi di pittura fresca

l’ombra giunge alla mano  la abita

come un’attesa invita alla seduta

il corpo attende l’attimo circolare

la fugace leggenda

dilava lo sforzo delle ultime co(r)se

e luce nuova sorge nel pozzo

la luna l’incanta a memoria

*

a Zohra, alla terra che la ospita

 

Le pause dei passi

fotografia di Maria Korporal

scrivono i-sole tramonti di portoni

all’ombra scende la fitta scodella dei ricordi

in note di cielo stridono i rintocchi

a levare a tacere a colmare

passati intinti nella porpora di un giorno

luce che colori e salti ruzzolando come palla

elastica, fioca, intermittente

silenzio attesa fiamma di vita

nata luce che infrangi il buio delle onde

faro di farò scritti al mattino

corsa del risveglio, attimo divino splendore

che trasfiguri ancora la notte

un orto, un campo, una spiga

*

liberamente ispirato al video “The teletalpies nel giardino delle tenebre -7° tappa” dell’artista Maria Korporal