Arresa alla folla breve miraggio
ti ho perso in caduta
infrangermi potrei
nel mio petto di sonno
raggiungerti tra tuoni
coagulo pensante rappreso
fil(tr)o tra mani a perdersi
pezzi di autunno nel rosso foglia
e parola in salita d’attimo
balbettata ragione d’amore
tento il salto verso
frana l’appoggio
resto a(r)mata nel buio
di un balcone fiorito
*
ringrazio Romina Dughero per aver condiviso i suoi scatti “inediti” forse in cerca di una storia (che non ho saputo scrivere) ma penso che le immagini abbiano il dono di annodare ciò che apparentemente può sembrare distante
Le tue parole si accostano lievi alle immagini meravigliose di Romina. Il connubio è, ancora una volta, perfetto. Di due anime che esprimono bellezza a ogni respiro.
Grazie a entrambe.
e tu col raffreddore arrivi? ah ah
grazie Angela per il tuo pensiero resta una scrittura frammentata è venuta fuori così
“ti ho perso in caduta”…mi verrebbe da dire! non semplice, invece, ti dico. l’ultima parte, gli ultimi sette versi, forse i maggiormente fruibili, ma essenzialmente è da leggere più volte. ma sarà solo il raffreddore che mi impedisce di ‘entrare’ appieno nel mistero di questa scrittura (e anche delle foto) che però a pelle comunque mi sfiora…un bacio
grazie eppure questa scrittura non mi ha convinto
trattandosi di voci, più voci, non colgo lo spessore di ognuna
come aver messo doppi vetri attorno
eh, sì, proprio come ha scritto Fiorella. Vi leggo una storia di perdita e di ricerca resa con intensa partecipazione. Grazie, Elina. dmk
Quante sensazioni di perdita e insieme di conquista, in questi bei versi. Ciao Elina 🙂