Foto Viola Cadice
la voce che viene dall’acqua
candida e antica l’immagine
stringe
il cerchio-eco e memoria
.
un sonno piccolo
di stanze
a mormorare sillaba
tra – e un filo stretto (parola)
a fasciare l’ombra
foto Romina Dughero
. come potevo rammendare il paniere del bucato ricordo alla lavanda anche se era di arance il sapore . io lo mangiavo il bucato . un lenzuolo dopo l’altro si spostava dai balconi al paesaggio dei santi . punto . mettere un punto o il punto sulla fronte e lasciare al vento la pancia storpia della casa laggiù dove gli alberi succedono aggrappati a quei giorni ai pezzettini di quei giorni finiti nel credo degli angeli aspetta misericordia che avanzi acqua alla gola degli attimi e battezza il pane sotto le saracinesche chiuse . come potevo rammendare il paniere del bucato ricordo ai bordi della strada la carne esplosa mentre restava nascosto il peccato e il piangere sospeso tra monte pellegrino e capaci quando non siamo ancora capaci di pettinarci il cuore e ci facciamo burattini dietro a una tenda da strappare .
“Non possiamo vivere che nel frammezzo, esattamente
sulla linea ermetica di condivisione dell’ombra e della luce.
Ma siamo irresistibilmente gettati in avanti.” -René Char
.
leonora carrington
C’erano ombre in quella stanza disadorna
e un vecchio lume abbandonato
A un passo dal sogno l’avevo scelto
fantasticavo sul tempo trascorso
Vestito di attese
subito consegnato ad un mago d’effetti speciali
ora mi fa compagnia regalando cento
soste alla mia attenzione.
fotografie di Viola Cadice
guardo le tue foglie da impallidire il buio
un continuo battesimo
(mi) sta nel palmo
.
di stelle ripiegate
umile il filo
di conchiglie le pupille
a sorprendere
dal ramo nascere foglia
.
per la strada
dell’oro, col
mio filo-bottone
raccolgo la scucitura
dei sassi che ho perduto
“Essenza” opera di Daniela Rosi
faccio pochi sogni belli, forse i pensieri del giorno
non portano doni
accade per vie misteriose
il peso del poco che abbiamo
e la paura di perderlo
.
accade di crescere e maturare come spiga al sole
dei sogni cogliere la distanza
da noi stessi viventi
e sia buono il giorno – in poesia-
che è poi irrealtà dei giorni
e vuoto sillabare
di venti e di correnti
ed ora un bacio a te tra i fili della pioggia.