immagine Isabella Faro
A poco a poco i ciliegi in giardino cominciarono a fiorire. Il solo vedere, giorno dopo giorno, aumentare il rosa nel verde, mi riempiva di gioia. |Banana Yoshimoto, Amrita
Disegno Maurizio Barraco “Uccisa per odio”
“Uccisa per odio” di federica sabbatini – Inedita
strozzate nel male
che cinge seni e gambe
a scortare il corpo
nell’incanto dell’attesa di un tocco.
una franchigia
per il ventre (e il petto e le mani)
si avanza frenandosi dietro
(silenzi e capelli impigliati)
a contrastare un respiro.
E intanto muoia anche l’ultimo giglio
nel colmo di grida atte a scolpire l’essenza
(rimarrà solo un profumo
a coprire il nudo che avevo sognato)
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“Sono donna e non un peccato mortale” di federica sabbatini
(Tratta dal libro “Perdonate il Bianco e Nero” – Onirica Edizioni)
Potrai mai verniciare le mie vanezze?
Sono donna e tu puoi solo fantasticare
delle visioni che ho quando mi versano da bere.
Se siedo è solo per pensare ancora e ancora
a quando non sapevo piangere di fronte ai riverberi.
“Non ti ho mai raccontato o forse l’ho fatto oltremisura”
– pensavo.
Ma il mio essere femmina mi fa scoprire i seni
anche se il tempo dei figli è passato
e quello dell’amore è ancora lungo.
Dubita di me, poiché io voglio essere contraddizione,
dubita di me, poiché non voglio disingannare la mia figura.
Sono donna e non un peccato mortale.