domenico grenci-la caduta dei fiori di ciliegio
Mi ero fatta un ombrello di nuvole
per ripararmi dall’arsura cocente
in questi diluvi di luce e fantasmi
che costruiscono vertigini di pietre e sassi
bocche pronte a sussurrare
gridare oltrepassare la barriera di ogni percezione.
Cammino a pelo d’acqua senza affondare
e con la pianta aerea delle palme percorro i venti
la storia che mi dipinge i pensieri
scoloro emigro.
(da Migratorie non sono le vie degli uccelli di Fernanda Ferraresso)
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..la storia che mi dipinge i pensieri….
ciao elina
nell’orto “la prima visione delle cose”
una scatola sempre colma e tutta da aprire il viaggio nel “mondo”, nel corpo e nel respiro, “dentro la notte”
grazie per la migrazione…oggi c’erano anche nuvole e ora un bel fresco. bacio e grazie naturalmente.f
L’indecifrabile levarsi. Affondare il viso, poi il resto nello spaccato d’aria. Esserci così.
R.P.