brevi tra me e f. ferraresso

Ines Seidel

Ines Seidel

ho parole-briciole nella tasca
e un temperino come misura
sogno un corpo d’erba
.
metà di me è vento

(e.m)

*

parole lucciole mi bucano la bocca
lucida la mano è lama taglia il profilo della luna
in terra segni d’aria scrivono il mio piede d’erba
un attimo uno sciame di vento
abile cancella tutto il mio tempo

f. ferraresso

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LA PROMESSA di Roberta Lipparini

immagine Simona Fedele

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Pensavo il mare mi portasse

pensavo a una promessa

pensavo di pensare una speranza.

Guarda! ti dicevo

Guarda! ti porto al bene

ci andiamo insieme

via, lontano…

E ti tenevo la mano.

Poi l’acqua ha sciolto la stretta

e ti ha portato via.

Che promessa era allora la mia?

Che pensiero era

che è affondato con un niente

Morti.

A un passo dalla gente.

Che pensiero pensavo

che adesso si confonde?

Vengo a cercarti, figlio,

sul fondo delle onde.

Giona, guarda il cielo di Mariangela Ruggiu

Fang Lijun

Fang Lijun

 

 

dice la mamma: Giona, guarda il cielo.
chissà com’è il cielo nel ventre buio della balena,
chissà se saranno pietose stelle a spegnersi
su questo buio indicibile, su questo profondo baratro,
sul peccato indelebile della specie umana .
Giona, guarda il cielo, i tuoi occhi bambini
non devono posarsi sulla bestia,
guarda il cielo, lascia il tuo corpo qui
in questa terra fredda, in questa fame
in questo atroce uccidere,
guarda il cielo, lascia a me
il dolore insopportabile e il freddo crudo,
l’uomo bestiale e le scarpe vuote,
guarda il cielo, vai nel cielo,
fatti lieve, apri le ali.

scritture (2)

Immagine Viola Cadice

viola cadice

 

 

Mi incanto e sospendo e scrivo righe tra i tasti, nuvole di occhi a pizzicare la luce.

Se luce è una fessura di sogno per una volta, sola, io l’ho abitata.

Virginia Woolf, Le Onde

Barbara Coleman Dubois

barbara coleman dubois

 

 

«Ora se ne sono andati tutti, – disse Louis. – Sono rimasto solo. Sono entrati in casa per fare colazione, io sono rimasto in piedi contro il muro, tra le piante. E’ mattina presto, la lezione non è ancora cominciata. I fiori spiccano ad uno ad uno contro il fondale verde. I petali sono arlecchini. Gli steli emergono dai buchi neri sottoterra. I fiori sono pesci di luce che nuotano in acque verdi, scure. Ho in mano uno stelo. Io sono lo stelo. Le mie radici affondano nelle profondità del mondo, in una terra prima secca, dura, poi umida, sempre piu giù, attraverso vene di piombo e di argento. Sono pura radice. Ogni specie di vibrazione mi scuote, e il peso della terra grava sulle mie costole. In alto i miei occhi sono foglie verdi, non vedono. In alto sono un ragazzo in pantaloni di flanella grigia con una cintura che ha per fibbia un serpente di bronzo. Giu in basso i miei occhi sono le orbite senza palpebre di una statua nel deserto del Nilo. Vedo donne con anfore rosse che scendono al fiume; vedo cammelli ondeggianti e uomini in turbante. Sento degli scalpitii, dei tremolii, tutta un’agitazione intorno a me. Quassu Bernard, Neville, Jinny e Susan (non Rhoda)vanno rasente le aiuole con le loro retine. Staccano le farfalle dalle corolle reclinate dei fiori. Sfiorano la superficie del mondo. Le retine si riempiono di ali palpitanti. “Louis ! Louis ! Louis ! ” gridano. Non mi vedono.Sono dall’altro lato della siepe. Ci sono soltanto dei piccoli pertugi tra le foglie. Oh, Signore fa’ che passino oltre. Signore, fa’ che depongano le loro farfalle in un fazzoletto sulla ghiaia. Fa’ che contino le ninfali,le vanesse, le rapaiole. Ma che non mi vedano. All’ombra della siepe sono verde come un cespuglio di tasso. I miei capelli sono foglie. Affondo le radici nel centro della terra. Il mio corpo è uno stelo, che schiaccio.Dal buco della bocca esce una goccia che lenta, densa, via via si ingrandisce. Un che di rosa mi invade la retina. Nella fessura si infila il lampo di uno sguardo. Il suo raggio mi colpisce. Sono un ragazzo con indosso un abito di flanella grigio. Mi ha trovato. Sento un colpo alla nuca. Mi bacia. Va tutto in pezzi». . «Correvo, – disse Jinny, – dopo colazione. Vidi un tremolio di foglie nel buco della siepe. Pensai: “Deve essere un uccello nel nido”. Separai le foglie, guardai;ma non c’erano uccelli nel nido. Le foglie continuavano a tremare. Mi spaventai. Corsi via passando davanti a Susan, a Rhoda, a Neville e Bernard, che erano nel capanno degli attrezzi e parlavano. Mentre correvo sempre piu forte, piangevo. Che cosa aveva mosso le foglie? Che cosa muoveva il mio cuore, le gambe? E mi precipitai e ti vidi, Louis, verde come un cespuglio, fermo immobile come un ramo, con gli occhi fissi. “E morto ?” pensai, e ti baciai, col cuore che sotto l’abito rosa batteva forte, come le foglie che tremano sempre, anche se non c’è niente che le muove. Sento l’odore del geranio; il profumo della terra. Danzo. Ondeggio. Sono spinta verso di te come fossi una rete di luce. Ora , ti sto addosso tutta tremante.»

Fernanda Ferraresso- Frammenti da un altrove

immagine-fulvio rinaldi

fulvio rinaldi

 

 

cortile interno
un vecchio palazzo del centro
nel mezzo la storia di un mondo
crollato dentro un piombo
una coorte di suoni attoniti
intorno
e volti senza colore gli affreschi di altro tempo
rapiti i passanti come ombre
sulle pareti vuote in cui la vita da un altrove
proietta i suoi giorni
e il cielo in corsa sulla pietra
i tetti a picco sulle cose
piccole
più piccole su uno scuro
schermo dove anch’io dilato
a poco a poco mi riconosco

INIZIATIVE CARTESENSIBILI- CHIEDERE PERDONO, RINGRAZIARE, O…?

Grazie a Fiammetta Giugni e Fernanda Ferraresso per l’iniziativa che è terra e respiro.

CARTESENSIBILI

michael vincent manalo

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Michael Vincent Manalo

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L’iniziativa è presto detta. Mi ha scritto Fiammetta Giugni, invitandomi ad allargare ai nostri lettori, spesso sono autori ma la proposta è aperta a tutti senza nessuna chiusura, una sua idea. Riporto la e-mail così come l’ho ricevuta, proprio per mantenere l’apertura di quella porta da cui poi si passi tra noi la parola come fosse la propria casa, l’ abitata dimora.
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Ciao, cara Fernanda. In questo pomeriggio uggioso mi è venuta un’idea, dopo aver scritto la mia ultima poesia. Pensavo che questi tempi hanno bisogno, in un certo senso, di un nuovo inizio. Non possiamo mettere una pietra sopra su tutto quello che è passato però sento che ci vorrebbe una sorta di purificazione individuale (e collettiva). La nostra cultura è stata permeata dalla religione cattolica che, fra gli abusi che sono stati perpetrati in nome di Dio, ha comunque un sacramento…

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scritture (1)

foto di F.Woodman

F.Woodman

 

 

carta di riso a intrecciare il gesto / nel silenzio di polvere /un cielo di orme

 

del mattino le ciglia

dischiuse irregolari

mi ridestano in grumi

 

– ho incenso sulle gote –

 

la luce di una fessura graffia

fugace il seme di parola inciso

dietro il respiro che schiude.

Goliarda Sapienza

Gary Ruddell

gary ruddell (6)

 

 

… “correvo per la casa vuota, giù per le scale, su verso il terrazzo, dove per anni mi ero allenata con la corda … mia madre nella stanza in fondo leggeva o sgranava dalle dita tranquille scialli, coperte di fiori colorati: sgranava come un rosario interminabile quelle lane. era la sua preghiera. le sue dita fra i fili colorati” …