poesia di Mariangela Ruggiu

opera di Suzy Scarborough

Suzy Scarborough

l’inverno non è per sempre –

diceva l’albero alla farfalla
che si posava lieve sul primo fiore –

ricordi che piangevo il tuo amore
nei giorni freddi della neve
ma anche la morte è breve
e tu ritorni con ali nuove e un nuovo cuore

non ti chiedo dove sei stata
intanto che cambiavi il colore delle ali
ed io dormivo nel cuore di ogni gemma
muto al dolore della vita ferma

nel mio tempo lungo tu ritorni
farfalla, ape, a volte uomo
io, albero antico, conto i giorni
che ancora avrò da rifiorire

so che un giorno andremo insieme
stupore e meraviglia a divenire

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Tra riga e riga

fotografia di Viola Cadice

Viola cadice

il bianco aperto dentro il petto
nudo, esteso
verso campi perduti

i piedi feriti da nuvole battenti
che gonfiano le vene
e le parole
come boccioli muti

Il bianco infine
che cerca la luce
nel farsi silenzio.

(testo scritto per il blog “Un posto di vacanza” – Giornata Mondiale della Poesia sulla Scalinata)

d’estate i quaderni riposavano pigri

illustrazione di Kathy Hare

Kathy Hare

***

d’estate i quaderni riposavano pigri
mia madre li riponeva
nella stanza fresca metteva una spiga di lavanda

d’acque annuvolati giorni scomparsi

tra vento e lune rosse
il mio corpo di donna

eppure le sere
si aprivano di suoni

un debolissimo levarsi delle onde
come di respiro un soffio

tutto ciò che è umano

.

da Per filo e per segno (edizioni Terra d’ulivi 2014)

Poeti sulla Scalinata

Un Posto di vacanza aspetta la nostra voce.
Sarà gioia l’incontro

Un Posto di vacanza

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C’è una scalinata, sul Posto di vacanza, dove un vento lieve asciuga il sole.

Qui, sulla Scalinata, le ore scorrono senza peso, tra le confidenze, le risa, i pensieri condivisi, le impressioni che i Poeti e le Poete esternano in libertà.

Il 21 marzo, equinozio di Primavera e giornata mondiale della Poesia – la prima per Un Posto di vacanza – la Scalinata aspetta voi, Poeti e Poete: la vostra voce, il vostro sguardo, il vostro contributo.

Un incontro virtuale, una rubrica a cadenza settimanale in cui saranno proposte le vostre poesie. Uno spazio per Voi.

Scrivete a unpostodivacanza@gmail.com (entro le 12,00 del 20 marzo).

Sedete sulla Scalinata.

Immagine: Lo ”Scalone” di Agropoli, Salerno (foto di Alba Gnazi)

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ELINA MITICOCCHIO, PER FILO E PER SEGNO

copertina-per-filo-e-per-segno

“Per filo e per segno” nasce da profondi passaggi e momenti in cui sono maturata.
Ho sempre scritto “in segreto” raccogliendo le mie narrazioni in quaderni di appunti.
Le parole che compongono il testo sono nate nel silenzio.
I testi erano già scritti, mi parlavano, quasi sospesi come fili d’erba non ancora colti.
Una parte di me non voleva “camminarli”, forse per paura o presunzione di porgere all’ascolto il lavoro che la luce aveva prodotto nella mia poca voce, rendendola lieve, di primavera.
Eppure osservavo che solo a piedi nudi mi sarei aperta come una nuvola leggera, soltanto così mi sarei forse accorta del mondo.
E’ accaduto di rovistare tra le pieghe di luoghi vicinissimi dove la gioia vive la distanza e in questo parlare, così verde, mi sono ricondotta ad un mare profondo e intatto, spazzando via i sigilli delle ombre,del buio inchiostro che ho disegnato, trasformandolo in amore.
Vi è tanto amore in questi fogli e rispetto per quelle memorie e per lo stupore cui non mi sottraggo neppure ora che ne scrivo a distanza di mesi dalla nascita di questo filo-colore, dove maestri e compagni mi accompagnano, nel segno di una riconoscenza e voglia di crescere lungo la strada che prosegue.

 

Elina Miticocchio, 16.12.2014

ancora semi

Gabriele Münter, A House in the Winter Sun

Gabriele Münter

quanto impiega un seme a germinare?
conoscerà il silenzio e la solitudine?
saprà dei colori della luce?

come semi rinasciamo
attraversati da racconti
i nostri semi del pensiero
fiammeggiano di ricordi
si spargono in tracce

Piccole storie ..forse

Mirjam Appelhof

Mirjam Appelhof

per farmi rete e remo
ordino scampoli ordinari
quasi fossero sete damascate
a occhi aperti cucio l’amore
ma ho dita sgranate
a stringere aghi

.

senza rete è caduta una farfalla
è finita dentro i miei occhi
con un chicco di ebbrezza
ha immaginato suoni, voci

io guardavo fuori dal telo del giorno
ogni tanto ho dato una briciola
a qualche uccellino infreddolito

.

sotto un cielo di stelle vagabonde
fantasie disseminate dal centro della terra
poi discese in un dondolo

“c’era una volta”

 

 

Leggendo TALAMIMAMMA

Anna Maria Farabbi, TALAMIMAMMA– Terra d’ulivi 2014
Illustrazioni di Giulia Incani

talamimamma

Ho atteso l’arrivo per posta di Talamimamma e quando, finalmente, ho potuto guardare “in faccia” e sfogliare la nuova creatura di carta di Terra d’Ulivi è stata festa e colore ad avvolgermi e intenerirmi.
Ne sono rimasta incantata fin dalla visione della copertina, per quel verde minuto e bambino ritmato da fiori e piante piccole, stilizzate e (da me) non tutte conosciute.

La rarità delle illustrazioni, l’essenza originale e la sostanza musicale delle poesie sono la cifra e l’identità di un libro che è magico.
Giocose e insieme profonde sono le voci che compongono l’opera, perfetto è il coniugio tra le due espressioni artistiche, ogni immagine è nodo per la tessitura libera del verso, lo abbraccia, suggerisce molteplici visioni e ascolto.
L’incontro tra parole e disegni accade e percorre i mesi dell’anno, scandendoli con un senso di appartenenza alla terra gioioso, naturale, assonante ad un linguaggio e registro adatto ai lettori più giovani.

“…mentre fuori l’inverno nevica nevica
cadendo con un silenzio bianco
c’è una favola gentile che riscalda
e addormenta i loro occhi nel bianco”

Le poesie sono abitate da respiro e battito continuo, da recuperare, da continuare a tessere e filare toccando la sua polpa con mano aperta.

“…ho un filo vivo tra le mani che mi lega al cielo
con un volo arancione taglia il vento”

Una parola che anche noi adulti possiamo riscoprire toccandola, custodendola e portandola dentro le stanze della corsa, dell’affanno, del silenzio, per offrirla come giardino aperto, mai chiuso ai segreti, alle assenze del cuore.

“…avrò un pane
e una ninna nanna dolcissima
che addormenterà il dolore”

Immagino di leggere i versi bellissimi di Anna Maria Farabbi distesa su un prato verdissimo, portare il libro sulla faccia per ripararmi dal sole e ogni pagina vederla incendiare di giallo e dentro l’oro scorgere il solco di tutte le parole, quelle che imparerò a guardare con coraggio aprendomi il cuore.

.

Questa mia lettura è già presente nel blog CARTESENSIBILI

Inedito di Filomena Canu

Romina Dughero

Romina Dughero

Lo sento questo volo
mi entra dall’angolo
dentro l’occhio
fin dentro l’arca
dove tutto era inizio di tempo
racconto …
E’ vento nelle mani
dove mi trovi a sgranare spighe
con lo stupore del fiore
che guarda
un papavero sbattere le ali .
e tutto e’ ancora qui
in attesa di dire
un amore che verrà
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Iintenno custu olu ,
in sos ojios lu tenzo
e bintrad’ issu solu
a dom’ e dae cuminzu lu muntenzo .
… Cun sa frina in manos
… sas ispigas carign’ e las ilrano .
Cun ispantu su flore
su papaule mirat
ch’ a su entu si zirat
isettenne s’ amore …… ——–