foto di Romina Dughero
ad occhi chiusi
è una pioggia di petali di fiore
apre il buio del pozzo
limpido lo specchio
tra i fiori di neve
è primavera
opera di Jessie Willcox Smith
una cosa bella per te
ce l’ho tra pollice e indice uniti
è una cosa piccola
non ha colore e se apro le dita svanisce
e allora vado così, stringendo le dita
finché non potrò aprirle nelle tue mani
o nel tuo cuore
(Mariangela Ruggiu)
.
limpide onde di suoni lungo il sentiero del ricordo
s’avvicina..
si accende il rito dell’ago
per cucire la stoffa di queste ore.
Il tempo è pieno tra le mani
senza pensiero del dopo
(Elina Miticocchio)
opera di Daria Petrilli
si allungano nell’acqua i nomi degli alberi
che conosco a memoria, li cattura la quiete
di un naufragio, quando la casa non trova
più la foce e gli astri sembrano conchiglie
reclamare il mare, un’eredità forse naturale
che mi porto addosso.
mi commuove la crosta, il sale, la sabbia
quando monta il maestrale oltre le vetrate.
da bambina vedevo le navi passare
come sogni che tornano uguali.
ancora oggi, nella casa, seguono la curva
della luna, i suoi quarti, mi sveglio con le voci
che ha l’infanzia, la lucentezza del pescato
sotto il sole, le canottiere bianche, i vestitini
a righe di cotone.
ricordo restavo sulla porta, in disparte, gli occhi
spalancati a guardare le mani di mia madre
arrossate del sangue, i pesci muti, aperti sul ventre
e anch’io senza parlare finivo il giorno.
su i Quaderni di Erato “Tra gli angoli del tempo”
la terra a dire, a rievocare, a riflettere, ad appartenere
cagliari, poetto
Non ricorda la terra, non ha dimora il respiro
Non ricordo se tu fossi
vento tra i fiori
ad annullare i pensieri,
aria contraria al sospirare,
o fiume paziente
che apriva la strada
dietro il cieco dei tornanti,
tra cieli tersi e minaccia di nubi,
a un passo dal battito.
Non ha dimora il respiro,
naviga nella memoria dell’isola,
cerca l’ebbrezza dei vapori
corruttori di vista,
sboccia l’impasto di aromi
in retrovie di gentilezza.
Ogni margine è abbracciato dal mare,
acqua fertile,terra accolta,
geografia che attende
la sua Penelope capace di tela,
a caccia di coraggio controvento,
in ansia di pace
dissolta l’imboscata del cuore.
Non ricorda la terra
se fosse madre destinata al pianto
o gioia celata nel veleno,
annuncio di compiutezza
e ritorno oltre l’incanto,
tu sei l’onda che accoglie la deriva,
scombinati i sentieri dell’affetto,
invase le vie di fuga,
in abbracci e devozione
mi…
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