alessia iannetti
Allungo lo sguardo
Stiamo insieme oltre le nuvole
Disegniamo forse le ultime parole
Quelle che impariamo
Io camminando, tu volando
Dipinto di Didier Lourenço
Poesia che mi conduci
oltre la soglia di una spiga
nel cuore mio spezzato
che cerca riparo in nuvole-parole
Porta dei cieli che in me si sparpagliano
per ricompormi voce tra le voci
che cercano un salto un volo una terra da cui partire
dipinto di Sandra Dooley
Mio padre
arriverà pomeriggio
uscirò dalle lenzuola
e saranno ancora vecchie queste mie cose
che si ripetono uguali insieme al caffè e alle pastarelle,
il corpo a orologeria ha messo a punto il mio nucleo cerebrale,
mi ipnotizza il tic tac
e cedo alla mania regolare dell’inedia,
mio padre cercava un unguento per farmi cambiare,
innocuo ma struggente il suo ossigeno sulla mia pelle
(Nicoletta Nuzzo da Eccesso di luna, Rupe Mutevole 2017)
Elina Miticocchio, Le stanze del vento. Prefazione di Angela De Leo, SECOP edizioni 2016
Si può pensare che il vento abbia stanze in cui riposare, placare la sua furia, regolare il suo fischio, dare un senso al suo andare?
opera di Gustav Klimt
non siamo fatti per ritornare
solo per esserci ora, e profumare l’aria, il tempo
ora che mi scivola nelle mani la luce dei tuoi occhi
e rimbalza la tua voce come il gorgogliare…
di acqua cristallina nel tempo della neve che si scioglie
solo per percorrere nel viso le tue rughe
e segnare note nello spartito della pelle, e risuona
il respiro… ascolta, è lo stesso fiato degli alberi
l’eco dell’universo che accende le stelle
il rumore della pioggia che scioglie le nuvole
ore le nostre mani sono perfetto incastro
incantano l’aria con la perfezione dei gesti
trattengono il tempo di adesso, d’amore
Illustrazione di Gabriel Pacheco
La distanza che percorre
i nostri respiri
gli occhi che fuggono attorno
riuniti nel centro
nel tuo cuore lontano
nel tuo cuore fantasma
ci sia sempre posto
per l’infanzia abitata
per gli abiti azzurri
di sogni e grandi tasche
da cui colava la luce
Illustrazione di Gabriel Pacheco
Ama le mie mani anche vuote
ferme ad un passo da te
riconosci la loro pochezza
riconoscile nella loro purezza
hanno la bellezza del tempo perduto
insieme alla dolcezza di un ricordo