Un testo

“Alzai lo sguardo verso il cielo azzurro
e capii di non essere cambiata affatto da quando ero bambina. Una scoperta di cui mi meravigliai.
Come se nell’anima delle persone, il fulcro da cui scaturiscono i sentimenti non cambiasse mai.”
Banana Yoshimoto, “L’abito di piume”

Opera di Antonello Silverini

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in una poesia

Quando avrai imparato il senso del silenzio che ti urla in voce, allora riuscirai ad incontrarmi, oltre ogni distanza.
Quando mi toccherai il cuore, io ti aprirò e ti ospiterò in una poesia, dentro il mio volto, nel volo del passero, nel fragore estremo di un fulmine.
Saremo congiunti al cospetto di un sogno, svegli e tuffati nel grande mare.

A Sylvia Plath – omaggio di Sonia MariaLuce Possentini

Io sono verticale ( 1961)
“Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo succhiante minerali e amore materno
così da poter brillare di foglie a ogni marzo,
né sono la beltà di un’aiuola
ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali.
Confronto a me, un albero è immortale
e la cima di un fiore, non alta, ma più clamorosa:
dell’uno la lunga vita, dell’altra mi manca l’audacia.
Stasera, all’infinitesimo lume delle stelle,
alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che mentre dormo
forse assomiglio a loro nel modo piu’ perfetto –
con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata è per me piu’ naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
e sarò utile il giorno che resto sdraiata per sempre:
finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.”(S.Plath)

Immagine di Sonia MariaLuce Possentini

Occhi al cuore

Io parlo all’amore. Ne ascolto la musica, il vento che dondola i capelli e che fa belli gli occhi. Ho occhi al cuore, ho occhi come fiori, come sogni sfuggiti alle parole, delicati come disegni, come bambini , come ruscelli.
Un giorno chiederò occhi più grandi per intrattenermi sulla soglia del mio amore.

le poesie

le poesie più belle le ho scritte in solitudine, nel silenzio delle ore che come onde sonore hanno guarito le mie caviglie.
Ho allacciato parole e voli ai miei piedi e orme e notti e pianto.
Nelle nuvole disfatte ho ricreato la mia rosa di mare, di terra, e-mersa.
Ero la neve, ero la favola, il lieve andare e tornare ai colori di pesca, pastelli di giorni e frammenti sul ciglio del rosso, e liquide carezze per amare, per amarmi.

nel sonno

ho immaginato

un mondo sereno

semplice, fiducioso

e le parole erano

silenzi d’argento

ed io stavo con te

prima che mi chiedessi

di sparire

Una poesia di Mariangela Ruggiu

opera di Angelos Razis

Angelos Razis

che tu sia felice

che ci sia luce quando ti svegli
una mano lieve posata
un desiderio tra le ciglia

e voci intorno come un richiamo
profumi consueti come acqua che viene
libri con parole tue, e parole nuove

che tu rida come respirando
che l’aria si posi su di te con un abbraccio

che il sonno sia porta aperta

e noi andare e tornare

Il foglio di parole

Fotografia di Margherita Bruno

foto di Margherita

Mi sveglio e riempio
il foglio di parole
Sono poesie
le foglie del mio albero
il fiore che sfida la luce
la potenza del vento che
anima le mie stanze
immerse nell’acqua
Infinite di stelle

.

Ho portato i colori all’orecchio
hanno la bocca chiusa

le parole come le onde
tornano indietro

come le voci
Nel profumo di un fiore

.

Ti ho creata poesia
con il pane della mia anima
ti ho chiamato vento
poi sole e poi nido

Mia creatura di carta
piccola figlia
tu giochi con l’erba

Rinasco ad ogni tua parola