una soffitta polverosa
ero piccolo fiore
amavo bere
avevo sete
di libri
era festa trovarne
qualcuno segnato
dal tempo
e tra le pagine
in segreto
un petalo
la sua grazia
Bozzetto del mattino di Francesca Quatraro
© Glenda Sburelin
Nel respiro che porta la parola
ritorno bambina su un lago.
L’albero antico sta fermo, irraggiungibile.
Veglia come una sentinella sul mio prato di fragili appunti .
Conosce il tempo in cui per me torneranno le stelle.
Illustrazione di Simona Visconti
Porto con me una valigia pesante
vuoto e’ il mio racconto
eppure per un soffio
la luna mi guarda
e accompagna il mio pensare
.
Illustrazione di Antonella Schiralli
La leggerezza del volo
Il passero sa
la leggerezza del volo
La radice sta nella pancia
della terra
L’aria sa
l’attesa della luce
È facile guardare
un fiore mentre si apre
Ti tinge il dito se lo tocchi
(da Le stanze del vento, SECOP edizioni 2016)
Illustrazioni di Antonella Schiralli
Prima che il vento soffi
lascia andare la polvere
degli affanni
fai delle paure solo un respiro
un poco piu’ ampio
ma lasciale correre
lontano dal tuo passo
.
Respiro di cielo nel soffio di ogni momento
che reca il segno della mia piccolezza
eppure nella fragilita’ assaporo l’immenso
Immagine di Antonella Schiralli
I sogni sono rinchiusi
dentro cassetti che non visito
eppure le mani vorrebbero
intrecciare i rami trasparenti
del cuore i respiri
e di nuovo farne casa
(inedito)
.
Tra i regali del vento trovo le chiavi della mia partenza.
Non cercherò una casa ma una nuvola su cui posare il mio piede e restare
in equilibrio per ricevere una carezza
come questa notte una ventata di fiori
mi ha coperta
e così rinata attraverso il giorno
(inedito)
Foto di Anna Serrato
Tra i regali del vento trovo le chiavi della mia partenza.
Non cercherò una casa ma una nuvola su cui posare il mio piede e restare
in equilibrio per ricevere una carezza
come questa notte una ventata di fiori
mi ha coperta
e così rinata attraverso il giorno
21/01/2017
illustrazione di Kathy Hare
***
d’estate i quaderni riposavano pigri
mia madre li riponeva
nella stanza fresca metteva una spiga di lavanda
d’acque annuvolati giorni scomparsi
tra vento e lune rosse
il mio corpo di donna
eppure le sere
si aprivano di suoni
un debolissimo levarsi delle onde
come di respiro un soffio
tutto ciò che è umano
.
da Per filo e per segno (edizioni Terra d’ulivi 2014)
opera di Tony Hernandez
apro la mano a raccogliere
il no che cade dalla tua bocca
da qui lo guardo, e lascio uno spazio di terra scura
e un fiato caldo a farlo germinare
ci sarà sempre un cielo abbagliante
a confondere questo perdersi per ritrovarsi
o mai più ritrovarsi
ma tra le dita conservo
l’impronta delle parole, quando abbiamo scritto
del sempre pensandolo adesso
“terzina_sensuale”, Roberto Matarazzo
*
La notte è la ferita su ogni taglio
il blu ci allarga gli occhi sullo spleen.
Per sonnecchiare accogli qualche abbaglio
poi viene l’alba, il giorno, il giro d’ombre
il tempo si contorce in uno scranno.
Se ti alzi e vai lontano, è stato un anno
a stemperarti lungo un’orizzonte
vestito d’occidente consumista.
Il fiume rosso andato sotto un ponte