Letture

Fernanda Ferraresso, MIGRATORIE NON SONO LE VIE DEGLI UCCELLI

Migratorie

– Riprendo un breve pensiero come un filo da annodare più stretto.Il tuo libro migra, i testi sono petali lanciati in aria come si usa fare agli sposi, nel giorno del matrimonio. “Migratorie non sono le vie degli uccelli ma corsi, stagioni dell’essere” leggo a pagina 80. Mi accorgo, ne ho la conferma, di trovarmi di fronte a erbe fiorite. Scritture che nascono dallo stare in una regione di migranza, dal sostare in un silenzio che risana, che permette di essere presenti a noi stessi. Sono passi, passaggi, luoghi interiori mescolati alle voci, agli odori della terra, della collina in cui li hai scritti. Parole-prole, essenze, figure di parole, corpi volti all’incontro, percorsi ricercati nel buio e nell’assenza, segni trovati nel vento, deposti in una cova.
Una scrittura che è ricerca non solo formale ma nasce come amore per la parola, per la sua suggestione, per il viaggio che compie in chi l’attraversa.Una parola spirituale, profonda, che è immedesimazione con l’altro, con la terra che ci origina, con la madre. In “per ascoltarti” la Dea Madre sembra genuflettersi alla volontà dell’uomo, è la Vita che si dispone, nuda e piana, ad ascoltarlo e gli dice “senza fine parlami ancora”.Migratorie trasmette colori reali e surreali, aldilà del tempo stagione, di una storia, la memoria si fa prossima. La mia lettura ora continua, verrò di nuovo a trovarti, sperimento già da ora la ricchezza di luoghi che abitano le vie infinite delle tue righe, da crescere e viaggiare in me.- Elina Miticocchio-12 giugno 2009

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